mercoledì 29 agosto 2007

Informazione all'italiana..VERGOGNA!




L'informazione in Italia è malata! Non a caso la House of Freedom per parecchi anni ha classificato il nostro Paese come SEMI-LIBERO. Siamo dentro ad un sistema che non si capisce bene, che ci attanaglia con informazioni che spesso non hanno senso, con persone che si presentano ai TG in prima serata forti di un ruolo "importante" nei media comunicativi che non dicono nulla.. Fanno un video-editoriale in cui parlano del vuoto, si prendono la loro bella mazzetta e via, tornano a casa contenti..Probabilmente contenti di aver rifilato agli Italiani una "pappetta" senza gusto. L'informazione italiana (senza la I maiuscola) è anche quella delle riviste e dei giornali quotidiani, nel cui sistema interno esiste uno dei più scandalosi furti alle tasche dei cittadini che mai si possa credere o, per meglio dire, che mai nessuno ha potuto sentire con le proprie orecchie dai media. Questo furto ha un nome: FINANZIAMENTO PUBBLICO AI GIORNALI. Noi cittadini peninsulari con le nostre tasse andiamo a finanziare una miriade di giornali e riviste di tutti i tipi..Avete capito bene!! TU elettore di centrodestra che sei filo-Berlusconiano e che ti stanno in c..o i comunisti sappi che finanzi con più di 6 MILIONI di euro l'ANNO un giornale come "L'Unità" ! TU elettore di centrosinistra che di Berlusconi vorresti vederne solo la foto da impiccato, sappi che finanzi con più di 3 MILIONI di euro l'ANNO di tue tasse un giornale come "Il Foglio" e così via per un totale di spesa annua per i contribuenti pari a 667 MILIONI di euro (667.000.000 scritto così rende ancora meglio l'idea) .. E' uno scandalo tutto ciò, sia perché avviene sia perché passa sotto silenzio come se niente fosse. Un giornale dovrebbe essere letto e comprato perché contiene notizie interessanti, informazioni vere ed esaurienti, semplicemente perché è scritto bene secondo l'opinione di chi lo compra. "L'acquistare" dovrebbe essere l'unica sovvenzione che il cittadino da' a quel giornale, non le tasse! Un giornale non riesce a star dietro ai costi perché' non vende e quindi non ricava? Chiude i battenti e va a casa! Questo è libero mercato e concorrenza, non è dittatura! Eppure queste informazioni non le abbiamo dai mezzi di comunicazione che tutti si possono permettere in casa (vedi TV, radio, giornali stessi). Per fortuna esiste Internet per chi può permetterselo e per fortuna esistono persone che hanno il coraggio e la libertà di darle certe notizie scomode al cosiddetto "sistema".. Peccato che queste persone siano quasi sempre comici e satirici e NON giornalisti!! V-Day, V-Day, V-Day!!

8 commenti:

Miss ha detto...

ah ah ah ah forza beppe :D

Orso von Hobantal ha detto...

Purtroopo ho internet scattoso quindi non ho potuto acoltare integralmente la "predica" :D (il primo frammento è tratto dal corto Submission, che vi consiglio).
Per quanto riguarda il finanziamento pubblico ai giornali, tema liberale molto prima che grilliano, sono ahimè in pochissimi a volere lo stop ai contributi governativi. Giurisprudenzialmente la baggianata che si propina (nei corsi universitari, nei dibattiti parlamentari ecc.) è che il sostentamento è volto a sostenere un prodotto di qualità e in secondo luogo a garantire il pluralismo.

Il primo argomento soffre della tipica arroganza delle élites al potere il pretendere di sapere cosa fa bene al popolo. Purtroppo chi ci governa è sempre "na bruta banda" (Pitura Freska) ed è palese che la discrezione governativa favorirà anzicheé la stampa di qualità, la stampa amica.

Il secondo argomento è totalmente ridicolo. Per legge si tutela solo le pubblicazioni quotidiane di un partito o di un gruppo di parlamentare. Finisce che se uno vuole pubblicare un giornale indipendente si vedrà sommerso dalla concorrenza sleale (molte testate sopravvivono solo grazie ai contributi statali).
Insomma, ogni volta che lo stato finanzia qualcosa produce un torto, quindi, in primo luogo perché lo fa con i soldi pubblici poi anche perché si intromette nei naturali meccanismi di mercato intralciando le altre imprese.
Lo stato non dovrebbe finanziare nulla, è il primo passo per avere un'editoria libera.

Matteo L. ha detto...

Orsato sono completamente d'accordo. Io ho inserito un video di Grillo forse anche per sdrammatizzare un po', facendo cmq capire il succo del discorso. Non ho voluto propinare l'argomento come "grilliano" perchè so per primo che non lo è. Comunque condivido in pieno, come hai potuto notare dal mio post, la tua idea espressa in questo commento.

Anonimo ha detto...

Che l'informazione italiana sia malata mi pare incontestabile. Le inchieste giornalistiche quasi non si sa cosa siano e i giornalisti che fanno il loro lavoro si contano sulle dita di una mano. Per dirne una, Riotta viene considerato un innovatore perché ogni tanto va a pescare un video su you-tube e te lo mette nel TG1 delle 20.00 (prendendo pure qualche clamorosa cantonata)...

A parte ciò, non sono sicuro che le sovvenzioni pubbliche ai giornali siano un male in se stesse. Sarebbe opportuno, certo, che venissero distribuite congruamente e non a pioggia.
L'esercizio della libertà di stampa dovrebbe essere il principale mezzo di espressione della sovranità popolare e di controllo sull'operato degli organi statali. La tutela ad essa riservata non può limitarsi al ragionamento per cui se un prodotto è buono viene venduto senza bisogno di sovvenzioni. Un monopolio è ben più pericoloso per la democrazia in questo settore che in qualsiasi altro.

E poi, a me, "L'agrotecnico oggi" piace! ;)

Anonimo ha detto...

In linea di principio sono d'accordo che i finanziamenti pubblici alla stampa siano da evitare, all'atto pratico però solo uno o due testate in Italia avrebbero un bilancio in attivo senza farne ricorso... Il problema non è il finanziamento in se stesso ma come viene erogato (solo ai giornali affiliati a qualche cosca politica) e soprattutto a chi: se i giornalisti fossero veramente indipendenti la questione non si porrebbe... Bisogna porre l'attenzione ad avere un'editoria libera e plurale (che in Italia però non esiste...), se il prezzo è qualche soldo pubblico posso anche accettarlo... Se venissero eliminati i finanziamenti solo Berlusconi e i Ds potrebbero permettersi un giornale... Che bella prospettiva... L'intervento dello Stato, nonostante debba essere limitato il più possibile, diventa certe volte indispensabile.
L'ente Arena o la Scala (e gran parte dei teatri d'Italia) sono fortemente in passivo, devono chiudere anche quelli perchè in perdita?

Orso von Hobantal ha detto...

Io preferisco Vita in campagna.
Sono convinto che il problema, in questo, caso non sia il "come" distribuire i finanziamenti, ma proprio l'oggetto in questione. Il contributo statale non può non influenzare la libertà d'espressione. è una basilare legge economica. Se gli Italiani sono troppo stupidi da non leggere i giornali* lasciamo che il prodotto giornale si estingua.
Certo il mio amato (:D) Foglio non sarebbe più in edicola, è il prezzo da pagare per la giustizia.
Per quanto riguarda la fondazione Arena, il magna magna sotto è gigantesco. Ogni spettacolo riscuote il tutto esaurito -o quasi- anche qui le ragioni del passivo sono proprio i finanziamenti. Chi te lo fa fare di chiudere in positivo se c'è chi colma il buco. La mancanza di assunzione del rischio da parte dell'imprenditore conduce proprio a questi pessimi, e previdibili, risultati.

*Non sarei così severo riguardo ai quotidiani italiani. La mancanza di professionalità c'è tutta, con qualche eccezione, e soprattutto non dipende dalla scarsità delle vendite. In compenso il prodotto editoriale è in bijou confrontato a (quasi tutto) il resto d'Europa.
Qui in Finlandia i quotidiani (ovviamente esclusivamente locali) fanno schifo: al modico prezzo di 2 e dico 2€ ci si compra una 30ina di pagine graficamente confezionate alla cazzo con (udite udite) la pubblicità nella prima metà della prima pagina!!! Neanche Metro!
In Italia la scelta è pressoché abnorme...

Matteo L. ha detto...

Io continuo a pensarla che siano da abolire i finanziamenti e non che siano da distribuire meglio.. Cioe' ragazzi, quasi 2 milioni e mezzo di euro per "La linea" di 2, dico 2 pagine è possibile? no!! E come fai a dir loro: adesso ti togliamo una parte per redistribuirla al giornale che è meglio del tuo.. Col c..o ti risponderebbero loro, e a ragione. Bisogna togliere i finanziamenti per tutti e, come dice Orsato, se gli italiani non leggono, ceste i giornali..D'altronde se nessuno dovesse leggere che senso avrebbe continuare a stampare giornali?

Miss ha detto...

Buongiorno a tutti :p