sabato 10 gennaio 2009

Ma in che Paese siamo?

Da giorni, incredulo di ciò che mi accade intorno, mi chiedo dove sto vivendo, cos'è l'Italia oggi, cos'era l'Italia ieri, cosa sarà l'Italia domani (se esisterà ancora l'Italia) e le domande che mi pongo e pongo alla Rete sono molteplici. Che Paese è questo che non permette di eleggere propri rappresentanti con un sistema elettorale scandaloso? Che Paese è questo che ha 18 condannati in via definitiva all'interno del Parlamento dove si fanno le leggi? Che Paese è questo dove esistono in Parlamento più di 80 tra imputati in primo grado, secondo grado, patteggiati e prescritti? Lo stesso Parlamento dove si fanno le leggi, tanto per ribadire. Che Paese è questo che permette che 4 persone siano, durante il loro mandato di servizio pubblico, diverse dalle altre di fronte alla legge? Che Paese è questo che non ha più un'informazione al servizio dei cittadini ma a servizio dei Partiti e delle lobby economiche? Che Paese era questo quando ci stavano Montanelli e Biagi a dirigere i giornali? Che Paese è questo che, prima, ha tutto pronto per vendere la propria compagnia aerea ad Air France senza debiti per i cittadini, con un prezzo buono ed un piano industriale decente e, dopo, svende la stessa a imprenditori indebitati, che non hanno un soldo bucato e che lasciano tutti i debiti ai cittadini? Che Paese è questo che, dopo aver svenduto la propria compagnia aerea agli imprenditori di cui sopra, con una trattativa ai limiti della legge, cerca delle compartecipazioni con gli stessi francesi che prima aveva liquidato e sbeffeggiato? Che Paese è questo che non affronta una crisi economico-finanziaria che deve ancora dare "il meglio di sè" ma che, nonostante ciò, sta già facendo danni, disoccupati e crisi un pò dappertutto? Che Paese è questo la cui l'informazione non denuncia questo stato di cose e non chiede di rispondere del proprio operato ai governanti, ma parla invece della neve a Gennaio e dell'esodo di Ferragosto? Che Paese è questo che si merita Berlusconi come Premier? Che Paese è questo che ha come priorità la (pseudo)Riforma della Giustizia già sapendo chi è l'artefice della (pseudo)Riforma? Che Paese è questo che ha un leader dell'opposizione che "apre" al Governo per fare la (pseudo)Riforma "inciucio" della Giustizia? Che Paese è questo che deve subire la leadership di Veltroni nel maggior partito che si offre come Riformista? Che Paese è questo che, nel napoletano, ha un'intera classe dirigente del partito che si offre come Riformista imputata per frodi e corruzioni? Che Paese è questo che ha la Lega Nord che propone una tassa di 50 euro contro gli immigrati per rinnovare i permessi di soggiorno? Che tasse esistevano negli Stati Uniti quando noi eravamo gli immigrati? Che Paese è questo che ha i canoni anche per andare in cesso ormai? Che Paese è questo che ha la RAI pubblica quando l'Inghilterra ha la BBC pubblica? Che Paese è questo che vuole controllare la Rete allo scopo non solo di non far più rispondere a queste domande, ma anche e soprattutto quello di non farle nemmeno più queste domande? Io sono italiano e spero che altri italiani riescano ad aiutarmi a chiarire questi dilemmi!

19 commenti:

carloesse75 ha detto...

Un saluto mito

Anonimo ha detto...

Tutto quello che vediamo è specchio della nostra società purtroppo... non siamo solo vittime ma complici... non ci sono stati colpi di stato nel nostro paese tutto quello che c'è lo abbiamo voluto noi... dobbiamo capire che per cambiare ci dovremo sforzare di creare noi primi ideali veri e formare una nuova voglia di ricominciare che piano piano porti a sostituire la classe politica che è stata inesistente degli ultimi 15 anni in Italia. Proviamo a costruire, a proporre leggi, referendum, conferenze, informazione insomma lanciamo noi per primi il sasso e se è vero che tanti siamo insoddisfatti allora non sarà più una voce di corridoio ma il paese intero che cambia...

Ilaria ha detto...

Sì, la situazione è ben triste...ma come ti ho detto tante volte credo nella gente e specialmente nei giovani.
Con mio figlio Tancredi, il più grande dei tre, che è in grado di capire, seguo tutti gli avvenimenti, parliamo...guardiamo i video di Travaglio insieme. Appena gli altri due saranno in grado loi farò anche con loro.
Sono loro i prossimi padroni del mondo... devono sapere e devono darsi da fare!
Intanto cominciamo noi però...

Matteo L. ha detto...

Io ammiro la vostra fiducia perchè mi piacerebbe averne tanta come voi. Io mi sforzo di accettare le vostre considerazioni ma non posso non pensare a ciò che mi ha portato a scrivere questo articolo...
Omar tu dici dei referendum e cose simili, ma non abbiamo forse già provato? Una legge popolare esiste già in Senato e non si sa se verrà mai discussa, non dico approvata. Referendum sono stati firmati: quello di Grillo sembra non abbia raggiunto il numero di firme sufficienti anche se è una cosa che mi lascia perplesso e mi auguro sia dovuto veramente alla raccolta non efficiente di molti meetup nelle piazze italiane. Quello di Segni per la nuova legge elettorale si farà quest'anno, forse, ma non si sa se si raggiungerà il quorum e comunque che serve farlo l'anno dopo delle elezioni politiche?? Ormai.... Quello di Di Pietro, le cui firme sono state consegnate questa settimana, sarà sbeffeggiato dall'attuale maggioranza che farà una campagna di astensionismo scandalosa quando sarà il momento.
Ilaria io sono veramente contento di come nel tuo piccolo stai crescendo i tuoi figli, ma non posso non pensare che anche in altre famiglie nasceranno dei figli e se in quelle famiglie ci sono degli appartenenti a questa classe dirigente ho tutta l'impressione che i loro figli cresceranno come loro, con una differenza però rispetto ai tuoi: loro avranno già la strada spianata da chi ha corrotto, abusato, governato, rappresentato prima. E di esempi ce ne sono già adesso con i figli dei figli, con gli amanti, con i cugini dei figli della moglie etc etc...

Anonimo ha detto...

Hai ragione anche tu Matteo, ma credo che l'obiettivo della classe politica attuale sia quella di scoraggiarci, farci arrendere, farci indietreggiare e noi questo non possiamo permetterlo e guai a mollare... credo però che le cose possono cambiare solo se cerchiamo di essere più uniti possibile, di informarci quando l'informazione normale non ci arriva, di sostenerci nei progetti dal più piccolo al più ambizioso, solo unendoci creeremo un gruppo numeroso e pronto a crescere figli con valori veri affinchè un giorno possano offrire un futuro diverso al nostro paese. E' dura ora andare avanti ma guai a dirsi sconfitti, altrimenti saranno loro a vincere anche in futuro...

Anonimo ha detto...

Appunto che paese deve essere per meritarsi Berlusconi premier e Veltroni capo di un opposizione che non esiste...
ma secondo me la cosa che deve fare paura non è tanto il fatto che vogliono controllare internet perchè non ci riusciranno, la cosa grave e che sono riusciti a controllare le menti della maggior parte degli italiani.

Dario (Italianoallestero.com) ha detto...

Ti posso chiedere di leggere un mio post del 16/10/08 per la risposta?
Non lo faccio mai ma...

Bel post ovviamente.
Blogger

Matteo L. ha detto...

Il commento di Omar e di Giovanni rappresentano l'opposto e fanno capire quanto il Paese che oggi ci troviamo di fronte da analizzare è surreale. Sono giuste le cose che dite ma sembrano rappresentare due mondi diversi, anche se purtroppo sono lo stesso. Da una parte abbiamo il mondo della rete che tenta quotidianamente di "trovarsi" le notizie da solo e "farsi" l'informazione da sè, dall'altra parte abbiamo le TV che, oggettivamente, hanno condizionato e stanno condizionando le menti della maggior parte degli italiani. Come ne usciamo allora? La risposta sarebbe semplice se i condizionati fossero solo le persone meno giovani, ci sarebbe solo da aspettare no? Purtroppo mi trovo quotidianamente di fronte a ragazzi e ragazze della mia età che sono accecati mentalmente dal bagliore inebriante e menzoniero della tv. Ci sono tanti libri da leggere, ecco una risposta ragazzi.

@ blogger: sintesi efficace :)... Pensavo in un posto migliore ma d'altronde siamo lì, c'è poco da dire. Ho letto con piacere il tuo articolo.

3my78 ha detto...

Un paese di merda?

Troppo riduttivo. Lo hai sintetizzato nel tuo articolo cosa siamo e cosa diventeremo, perché il futuro non è roseo. L'importante è non mollare: MAI!

Dario (Italianoallestero.com) ha detto...

Grazie per la risposta e la fiducia.
Blogger

Calliope ha detto...

Sono fiduciosa di natura ma la mia fiducia vacilla quando so che in parlamento ci son condannati e che altri ce ne sono invisibili che hanno il potere..
Ciao Matteo

Blessing Sunday Osuchukwu ha detto...

Un caro saluto e complimenti per il post

Roblog ha detto...

Siamo veramente alla frutta....

Passo raramente ma i tuoi post sono sempre molto interessanti e scritti molto bene...complimenti!!!

ciao

Matteo L. ha detto...

@ Roberto: grazie per i complimenti! Molto gentile

Luca and Sabrina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luca and Sabrina ha detto...

Vero, sarebbe il caso di porsi tutte queste domande davanti ad una scheda elettorale, ma anche in quel momento ti senti rispondere che "si ho dato il voto al meno peggio!". Cosa peggiore sono poi quelli che non vanno a votare perchè dicono "ma tanto sono tutti uguali, rubano tutti!!!". La destra di oggi, sfrutta le capacità mediatiche del Puffo con i capelli trapiantati, mentre la sinistra (ah ah ah ah ah ah ah) di oggi, non avendo più potere mediatico già dai primi anni ottanta (leggi Craxi e le sue leggi prosilvio), non sa più come raccontarci che il popolo viene prima del potere capitalista.
Il Paese in cui oggi viviamo è comandato da un regime pubblicitario degno del nazismo anni 30. Il bianco che più bianco non si può, sembra rinnovare uno slogan che i nostri nonni e bisnonni hanno sentito anche troppe volte. La pubblicità è l'anima del commercio. La pubblicità è quella cosa che dovrebbe farti conoscere un prodotto. Dovrebbe dire sempre il vero (ci facciamo un'altra grassa risata). Ci piacerebbe dare ai nostri politici il rotolone che non finisce mai e vedere la loro faccia durante una riunione di gabinetto (gioco di parole) mentre allungano una mano per raccogliere l'ultimo strappo. Strappo che non c'è perchè non finisce mai.
L'Italia siamo noi, quelli che hanno ancora una coscienza. Siamo noi quelli che dovremmo riuscire ad educare i figli, facendogli notare che tutto quello che vedono in tv potrebbe essere falso. Ma siamo anche quel popolo che se la prende con gli americani, facendo slogan antiamericani sventolando la lattina che ha inventato l'attuale Babbo Natale. Siamo quelli che ce l'hanno con i Cinesi, ma senza i Cinesi non avremmo le Gioco Stazioni, non avremmo la tecnologia che usiamo per navigare nella rete. I componenti che usiamo, li fabbricano per il 70%, se non di più, in Cina.
Non è "in che paese viviamo" ma con che coscienza viviamo il nostro Paese.
Se guardiamo la storia d'Italia, ci rendiamo conto che non abbiamo mai fatto una rivoluzione. L'unione d'Italia è stata fatta pagando la "mafia". 1000 uomini non sarebbero mai riusciti a fare quello che hanno fatto senza l'aiuto dei proprietari terrieri delle zone "invase". Poi, permettetemi, ma che scopo avevano i Savoia se non un mero interesse economico nei confronti dei Borboni?
Che paese è questo in cui.....scusami ma la domanda vorrei che fosse un'altra. Cosa possiamo fare per migliorare il nostro paese? Di sicuro informarsi di più e qui da te, la parte che sta tra le orecchie, si riesce ad usare.
Una Buona Domenica da Luca&Sabrina

Giuseppe Bovino di Borbone ha detto...

Ciao, scusami per l'assenza ma ho seri problemi a casa. A presto.

Matteo L. ha detto...

@Peppe: non preoccuparti, figurati!

@ Luca and Sabrina: ho trovato sagge le vostre parole in molti punti. Ritengo giusto parlare di superamento della ideologia destra-sinistra. Nel senso che il comunismo come il capitalismo, lo vediamo proprio noi in questo periodo, sono sistemi falliti e per certi versi è proprio un bene. Detto questo, il sistema di ragionamento deve essere diverso come dici tu e sono d'accordo sul metodo e un pò meno sul merito. Se abbiamo infatti questa storia alle spalle, come facciamo a ragionare in termini di "come cambiamo questo Paese?" Bisogna essere fortemente patriottici... Ecco perchè preferisco "che Paese è questo?" Infine voglio ringraziarti per la frase finale che è stata veramente carina e un pò mi inorgoglisce. Grazie

Anonimo ha detto...

Rispetto agli altri paesi Europei siamo davvero un passo indietro...

Francesco
Il Blog | Attualità | psicologia